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GIAPPONE: Magico Kyushu


Il Giappone quest'anno si è vestito con il suo abito migliore in occasione delle Olimpiadi che si terranno a Tokyo dal 24 luglio al 9 agosto 2020. Quindi quale migliore occasione per visitare questo splendido Paese che è riuscito a trovare l'equilibrio tra futuro e passato, tradizione e modernità? Ci siamo però domandati se valesse la pena proporre un itinerario alternativo a quelli più battuti, proprio in vista del sovraffollamento delle città toccate dai tour più classici. Con questo proposito ci siamo recati in Giappone e, dopo aver toccato le tappe fondamentali di Tokyo, Kyoto, Nara, Hiroshima, Alpi Giapponesi e isola di Miyajima, abbiamo deciso di spingerci più a sud e dedicare del tempo all'isola di Kyushu, molto meno conosciuta e battuta dal turismo tradizionale. La scelta si è rivelata più che soddisfacente, vediamo perché!


Da Hiroshima, ci siamo diretti verso sud con il nostro Japan Rail Pass, il comodo abbonamento ferroviario che consente di visitare il paese con i treni delle ferrovie giapponesi, senza limiti (o quasi, leggete qui). Bastano solo 60 minuti circa per raggiungere il primo stop del nostro itinerario, la città di Fukuoka (anche detta Hakata). Si respira un'atmosfera unica qui, il mare lambisce la città e la rende una sorta di Santa Monica giapponese, con una chilometrica spiaggia dove si possono fare piacevoli passeggiate o gustare un cocktail sonnecchiando adagiati sulla sabbia, nei pressi di uno dei "chiringuitos" sul mare. Alla sera ecco invece che numerosi yatai (bancarelle che servono delizioso street food) animano la parte meridionale di Nakasu Island, nel cuore della città. Abbiamo mangiato qui uno dei ramen più deliziosi del nostro viaggio, seduti su degli sgabelli, da veri "street food lovers", in compagnia degli abitanti della città che osservavano divertiti il nostro modo un po' maldestro di mangiare.

Lasciata Fukuoka, ci spostiamo a Beppu, città termale dove si trovano i famosi "inferni". Dopo nemmeno 1 ora e mezzo di treno raggiungiamo il centro di questa città, dove si respira un'atmosfera totalmente diversa, più simile a quella che si trova in alcune città sovietiche, a tratti decadente e con architettura meno grandiosa e futurista. Scegliamo di dormire in un delizioso ryokan, la locanda tipica giapponese, e ci avventuriamo nel centro per gustare uno dei sushi più buoni mai assaggiati (da Oumi Sushi): anche in questo caso un posto frequentato solo da locali, dove il sushi, freschissimo, viene servito direttamente sul bancone di legno davanti al quale si è seduti. L'indomani, dopo aver provato l'esperienza di un bagno termale in una piscina pubblica (la città ne ha tantissime) e un bagno di sabbia in riva al mare, decidiamo di visitare gli inferni di Beppu. Sono otto "stazioni geotermiche" che si visitano acquistando un carnet di ticket, ognuna diversa dall'altra, spostandosi da una parte all'altra della periferia della città con un comodo bus. Alcuni inferni hanno un'acqua color turchese, altri color rosso sangue o verde: in tutti i casi la temperatura dell'acqua raggiunge gli 80/100°C, pertanto nessuno di essi è balneabile.

Per ovviare a questo abbiamo programmato un giorno di totale relax alla cittadina termale di Kurokawa Onsen, collegata con Beppu da un bus panoramico che impiega circa due ore, attraversando montagne ricoperte da un manto d'erba di un verde così brillante da sembrare quasi finto. La cittadina è davvero deliziosa, ricca di tantissimi onsen, le stazioni termali dove si può fare un bagno nell'acqua calda (che spesso supera ampiamente i 38°C), completamente nudi!


Da Kurokawa Onsen il bus ci ha portato poi vicino al monte Aso, un vulcano tuttora attivo, dove abbiamo potuto fare una veloce sosta fotografica per ammirarne la grandiosità.

Ultima tappa del nostro viaggio nel Kyushu è stata la cittadina di Kumamoto, la cui architettura più moderna e forse un po' anonima è dovuta anche al fatto che la città ha subito numerosi terremoti, di cui uno molto recente. E' stata comunque una piacevole sosta prima del nostro ritorno a Fukuoka: la città possiede infatti uno dei castelli più importanti del Giappone, purtroppo anche questo danneggiato dai recenti eventi sismici.

Il Kyushu è stato senza dubbio una piacevole scoperta con i suoi colori e i suoi contrasti. Si respira l'atmosfera di un Giappone più tradizionale, distante dai fasti e dai ritmi frenetici delle megalopoli dell'Honshu. Lo consigliamo sicuramente a chi vuole abbinare ad un tour classico qualche giorno a maggiore contatto con la natura e con le comunità locali, a chi ama viaggiare "slow", a chi apprezza la bellezza discreta delle piccole cose. Ottimo anche da visitare in un secondo viaggio in Giappone, come nel nostro caso.


Contattateci per costruire insieme il vostro viaggio nel Kyushu o per abbinarlo ad uno dei tanti tour classici disponibili sul Giappone! Per le vostre richieste scrivete a: emanuele.rossi@alicantotravel.com


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